15.10.03

Fuori dal coro
Claudio Gorlier su La Stampa di oggi riflette sul potere dei media e cita un interessante articolo dello scrittore nigeriano Helon Habila sull'International Herald Tribune. Ne' Amina ne' Safiya, le cui vicende hanno suscitato tanto clamore in occidente, sarebbero mai state condannate a morte, dice Habila: in Nigeria la legge federale non punisce l'adulterio ed è piu' forte di ogni norma regionale o religiosa. Dietro le condanne dei tribunali islamici, continua Habila, c'è l'opposizione degli islamici al presidente Olusegun Obasanjo, cristiano, filoamericano. La legge islamica, la shariah, osserva lo scrittore, è un'arma contro Obasanjo e i processi di Amina e Safiya sono stati trionfi politici per i musulmani. Il mondo è stato lasciato con un'impressione sbagliata dei pericoli rappresentati dalla shariah in Nigeria e i principali responsabili sono quelle organizzazioni per i diritti umani che hanno emesso condanne della Nigeria senza conoscere tutti i fatti, conclude Habila. "I gruppi per i diritti umani avrebbero molte cose da criticare in Nigeria, come l'uso eccessivo della forza nel delta del Niger da parte del governo e i ballottaggi alle elezioni. Ma non hanno aiutato la causa dei diritti umani abbracciando la causa di Amina Lawal".