30.9.04

La benda sugli occhi

Spero che si tratti di una sindrome di Stoccolma. Altrimenti significa che la benda imposta loro dai rapitori per quasi tutta la prigionia non è la sola che le due Simone abbiano avuto (e continuino ad avere) sugli occhi. Altrimenti quanto urta quell'indulgenza nei confronti dei carcerieri: Ci hanno spiegato i loro principi e manifestato molta fede; Ci hanno regalato dieci volumi con la spiegazione e la traduzione del Corano in inglese; Ci hanno tratto bene, ci hanno chiesto scusa. Quanto stridono quei ringraziamenti rivolti indistintamente a Roma, all’Italia, ai musulmani, ai pacifisti, agli iracheni, ma non al governo, non alla Croce rossa. Quanto suona cieca e testarda quella richiesta di ritirare le truppe. Quanto indigna non sentire nemmeno un appello per la liberazione di chi in Iraq è ancora sequestrato e magari tenuto alla catena. E quanto sono stonati i festeggiamenti in piazza a Rimini, con il sindaco sempre in prima linea a cavalcare i successi altrui, come se si trattasse di una sagra della saraghina e della piadina qualunque.

Mi sono persa un passaggio?

La libertà delle due italiane rapite in Iraq, notizia bellissima, non può impedire di riflettere sulla loro prigionia. Se il governo, diversamente da Francia e Germania, per eccesso di zelo filoamericano non avesse deciso di mandare in Iraq truppe che non possono fare un lavoro di pace immerse come sono in una guerra sanguinosa e quotidiana, le due giovani donne non sarebbero state sequestrate.
Sic Lietta Tornabuoni oggi sulla Stampa.
E i due giornalisti francesi rapiti nonostante la Francia non abbia inviato truppe in Iraq? Lietta sa qualcosa che io non so?

29.9.04

Toni diversi

Pensate un attimo a Lilli. Lilli Gruber. Con la pashmina. Sul tetto dell'hotel a Baghdad. In collegamento con la messa in piega e il trucco a posto. A Lilli politica giornalista (e non giornalista politica) che ci rappresenta al parlamento europeo. Alla sua "resistenza irachena". Poi leggetevi Toni Capuozzo riportato dal Foglio.

28.9.04

Introversioni d'autunno

Gli estroversi, diretti, ottimisti e sociali, hanno più probabilità di essere creativi e di successo. Gli introversi sono timidi, inibiti, mancano di entusiasmo ed è meno probabile che abbiano successo. Ovvio che un'analisi di questo tipo non mi trovi d'accordo, da brava introversa (ma non timida). Perciò mi è piaciuto leggere questa recensione (direi anzi stroncatura) del saggio Exuberance di Kay Redfield Jamison scritta da Colin McGinn sul WSJ.

23.9.04

Volo da te

Tra 25 anni, dice la Nasa, potremo iniziare a vedere le prime auto volanti. Tremo all'idea delle future bionde finte al volante di Suv e fuoristrada che sfrecciano nei cieli (non so da voi, ma qui a Rimini il tipo mogliedelprofessionistatuttagriffe impazza). Intanto c'è la mostra Transportation Futuristics dell'università di Berkeley, con progetti di mobilità per il futuro e fantastiche stranezze ideate nel passato.

Consigli per chi viaggia

Andate almeno una volta in Basilicata e non mancate di fare un giro tra i paesaggi lunari nella parte sud orientale della regione.

Le colline sabbiose e argillose con calanchi scavati dalla pioggia nei pressi del santuario dell'Anglona

8.9.04

Vi chiediamo di considerare

Uomini o donne, volontari pacifisti o guardie private, cittadini di paesi "in guerra" o no: in Iraq i rapitori rendono tutti uguali e non c'è impegno sociale, ideologia o posizione politica che metta al sicuro. Ho visto Simona Pari qualche volta in redazione e so che è proprio come la descrivono oggi sul Corriere Romagna. Un po' un Baldoni al femminile: Simona Pari è a Baghdad perché ha un solo desiderio, conoscere tutto, vivere tutto, essere là dove le cose succedono: oggi in Iraq, anni fa a Rimini alla mensa della Caritas, nelle sale d'aspetto della stazione oppure in via Varisco a raccogliere sul taccuino spezzoni di vita altrimenti ignorati. In una intervista ha detto: le storie capitano solo a chi sa raccontarle. E per raccontare queste storie Simona Pari ha lasciato Rimini, è andata in Kosovo, in Albania, in Afghanistan. Fino all'Iraq, un paese che ama e dal quale non riesce a stare lontana. Le hanno anche chiesto: perché lo fai? La sua risposta è una risposta a tutte le domande del mondo: perché sono felice.
E sì, anche a me fa uno strano effetto leggere l'accorato appello di Un ponte per... che chiede la liberazione di Simona e degli altri rapiti ieri in Iraq senza alcuna traccia del tono duro e perentorio che i pacifisti sanno usare invece nei contronti degli Usa e dei loro alleati. Come dice Wittgenstein: A voi non pare strano rivolgersi a sequestratori di donne innocenti, a potenziali sgozzatori, col tono con cui ci si rivolgerebbe a qualcuno che sbadatamente vi ha preso l’ombrello? Voi non vedete una stonatura tra la legittima violenza e intransigenza con cui i movimenti pacifisti si rivolgono all’America e ai suoi alleati, e “vi chiediamo di considerare”?

3.9.04

Il terrorismo non ha scusanti


An injured boy lies in a car after he was released from the school seized by heavily armed masked men and women in the town of Beslan in the province of North Ossetia near Chechnya , September 3, 2004. Russian soldiers battled Chechen separatists on Friday to end a two-day-old school siege as naked children ran out screaming amid explosions and machinegun fire. [Reuters]

I dadi di dio e i segnali radio

Jocelyn Bell Burnell nel 1967 rilevò un segnale radio intermittente che si pensò arrivasse dagli extraterrestri. Si trattava invece del primo "avvistamento" di una pulsar. Ora a sorprendere gli scienziati del progetto SETI (search for extraterrestrial intelligence) è un segnale radio (chiamato SHGb02+14a) che arriva da un punto tra le costellazioni dei Pesci e dell'Ariete, osservato per tre volte e ancora un enigma per gli studiosi. E' stato generato da un fenomeno astronomico sconosciuto o sono gli alieni a trasmettere? Einstein diceva che God does not play dice.
Il modo in cui intendiamo il significato della vita si riconduce in fondo a come rispondiamo alla domanda: dio esiste? Che abbiate una visione secolare del mondo, come Freud, o spirituale, come CS Lewis, date un'occhiata a The question of God (ancora un lavoro eccezionale della Pbs, network pubblico americano. E noi qui con la Rai, la Rai!!!).

1.9.04

Il muro

Dopo cinque mesi i terroristi kamikaze tornano a colpire in Israele. A Gaza, riferisce la CNN, i combattenti di Hamas hanno sfilato in auto lungo le strade annunciando dagli altoparlanti che a fare saltare in aria due autobus martedì a Beersheba, uccidendo 16 persone, è stata una cellula di Hamas di Hebron. Ra'anan Gissin, consigliere di Sharon, sottolinea che i terroristi suicidi venivano dall'area in cui non è stata ancora costruita la barriera che Israele ha eretto lungo la West Bank per fermare simili attacchi.
Il muro ha due facce: da un lato il diritto alla sicurezza degli israeliani, dall'altro la necessità degli arabi di condurre la normale vita quotidiana. Io credo che nulla possa giustificare il terrorismo, e che il terrorismo possa invece giustificare una barriera, sia essa un muro o una recinzione. Il nostro amico Hemad, un ragazzo palestinese laureatosi in Italia, figlio di docenti universitari rimasti in Giordania (quindi non un esponente delle classi più basse), crede invece che i combattenti palestinesi siano giustificati anche quando fanno saltare in aria i bambini.
Ascoltate le testimonianze di entrambe le parti divise dalla barriera in questo speciale del Washington Post.