17.11.03

A ciascuno il suo
Mai si sono visti tanta preoccupazione per la salvaguardia della privacy a tutti i costi da un lato e tanto voyeurismo dall'altro. Tanta voglia di avere quindici minuti di notorietà e tanta cura per l'anonimato (anche da parte mia, che ho un blog anonimo - anche se chi mi conosce mi riconosce) usato però anche come paravento dietro cui nascondersi.
Un maxi emendamento alla finanziaria 2004 prevede l'introduzione di una tessera che dovra'  tenere traccia di ogni nostro incontro con il sistema sanitario (medicinali prescritti, esami effettuati, visite e ricoveri). Obiettivo: evitare sprechi e rendere accessibili i nostri dati ovunque. Subito e' scattato l'allarme privacy. Legittimo controllare che i dati siano protetti e non vi siano abusi e discriminazioni. Ma e' piu' importante la privacy o avere maggiori garanzie di essere curati nel modo giusto anche se siamo a 1000 km di distanza dal nostro medico?
Abbiamo il terrore di essere spiati, ma ci nutriamo di tv impicciona e spiona, dai programmi verita' ai grandi fratelli alle isole dei famosi. In libreria compriamo i diari di Melissa P. e Zoe Trope, peep show letterari confezionati su misura per guardoni ormai sdoganati.
Non vogliamo ingerenze nella vita privata, però ci vengono proposte continuamente opportunità di agire o comunicare in forma anonima. Ora torna alla carica Wind che rilancia gli sms con nickname (gia'  nel 2001 c'era stata polemica su analoghi servizi di sms anonimi, offerti anche da Tim). A pubblicizzare il servizio sulle riviste, la fotografia di una classica lettera minatoria, con i caratteri ritagliati e incollati, anche se il testo è quello di un messaggio d'amore. Qualcuno ha mai scritto, o ricevuto, una lettera d'amore fatta così? Io no.