25.2.04

Barbarie e civiltà
Mentre il governo americano vieta agli editori scientifici la pubblicazione dei lavori degli studiosi di Iran, Libia, Sudan e Cuba affermando che rappresenta una violazione dell'embargo commerciale con tali paesi, una parte del mondo islamico si sta interrogando su bioetica e biomedicina. Ahmed Dirie su Islam online afferma che gli intellettuali e gli studiosi islamici hanno trascurato questioni scientifiche e tecnologiche di rilievo sociale (come le scienze biomediche) che invece richiedeono grande attenzione. Mentre altri gruppi religiosi (cattolici in prima fila) hanno giocato un ruolo attivo su tali temi, i musulmani non hanno sviluppato una posizione univoca. Dirie propone quindi la creazione di un gruppo indipendente islamico sulla bioetica che faccia da consulente per governi e comunità, la formazione di esperti di bioetica musulmani e l'inserimento delle questioni biomediche nei curricula scolastici e nell'educazione della comunità. Su Islam online è stato aperto un forum in merito.
Da che parte sta l'oscurantismo in questo caso? Mi viene in mente l'introduzione al saggio di Bernard Lewis «I musulmani alla scoperta dell’Europa»: "Per gran parte del Medioevo uomini politici e di cultura delle grandi città del mondo islamico guardarono all'Europa come a un luogo oscuro di barbarie e di miscredenza, che non offriva nulla di interessante e ben poco di valore... essi sapevano di appartenere alla più avanzata civiltà del mondo e di essere i fortunati possessori delle lingue più ricche e più avanzate. Ogni testo e ogni conoscenza utile erano disponibili nella loro lingua o potevano essere resi disponibili da immigrati o da forestieri. Si tratta di un atteggiamento che molti di noi oggi possono riconoscere facilmente".