11.3.04

Ciao Darwin
L'allarme arriva dalla Uil scuola: la teoria evoluzionistica scompare dalle indicazioni nazionali per i piani di studio. Nel primo decreto attuativo riforma Moratti approvato il 19 febbraio (una settimana esatta dopo il Darwin Day) e uscito il 2 marzo in Gazzetta, fa notare la Uil, non c'è traccia del concetto di evoluzione. Nei programmi del '79 applicati finora, invece, era ben specificato lo studio della “funzione e evoluzione dei viventi” nel tema didattico "livelli di organizzazione della vita”, con indicazioni di lavoro su “origine e evoluzione biologica e culturale della specie umana".
Lo scorso anno An organizzò una settimana antievoluzionista e qualcuno (Pietro Cerullo) arrivò a dire che le teorie di Darwin sono l'anticamera del marxismo. In risposta, l'associazione insegnanti di scienze naturali lanciò un appello contro l'impoverimento della scuola italiana. Qui un confronto fra Giuseppe Sermonti e Giorgio Celli sul tema. La "pericolosità" di Darwin starebbe nel fatto che l'evoluzione degli organismi non ha bisogno di intenzioni e di un'intelligenza organizzatrice. La varietà di strategie di sopravvivenza, gli adattamenti a volte incredibili che osserviamo in natura, sono spiegabili con le mutazioni, la variabilità della materia vivente e con l'azione selettiva dell'ambiente.
Ora non ci resta che eguagliare l'Ohio, dove il consiglio dell'istruzione ha approvato un piano di studio chiamato "Critical Analysis of Evolution" che introduce elementi creazionistici (la teoria dell'intelligent design, che afferma che un potere superiore deve essere stato coinvolto nella creazione della vita). Diverse organizzazioni scientifiche, come la National Academy of Sciences, hanno aspramente criticato il programma. "Il consiglio dovrebbe seguire la guida di biologi esperti nello studio dell'evoluzione - osserva ad esempio il biologo Stephen Weeks - Se un esperto ti dice che un tumore al cervello va rimosso in un certo modo, la sua opinione vale di più di quella del tuo meccanico".